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Vanità, lussuria, tradimento, ipnosi, omosessualità e droga: non sono gli ingredienti che ci si aspetterebbe di trovare in un romanzo di Louisa May Alcott. Eppure la scrittrice americana, prima di diventare famosa con "Piccole donne", aveva sommerso le riviste di racconti destinati a un pubblico amante delle emozioni forti, tutti pubblicati anonimi o sotto pseudonimo. Uscito nel 1877 e fino a oggi inedito in Italia, "Un moderno Mefistofele" è l'ultima incursione della scrittrice nel genere da lei prediletto. La storia, piena di torbide allusioni, è quella di Felix, scrittore squattrinato e ormai sul punto di suicidarsi che incontra Jasper, un misterioso e "sulfureo" anfitrione che gli offre il successo letterario in cambio della sua totale sottomissione. Sembra andare tutto bene, finché Jasper non obbliga Felix a prendere in moglie la bellissima e innocente Gladys. Sarà lei insieme alla seducente Olivia, vecchia pretendente al cuore inaridito di Jasper, a incrinare il rapporto tra i due uomini, provocando una serie di reazioni a catena la cui miccia più insidiosa si rivelerà essere quell'unico sentimento che nessuno aveva messo in conto: l'amore.